28.10.14

Sei anni, si taglia i capelli a scuola: le reazioni e la solidarietà della rete degli insegnanti


Nel gruppo insegnanti di Fb, che unisce piu' di 17000 insegnanti in Italia, in Europa e nel mondo, si è discusso a lungo su quanto avvenuto alla collega accusata di non aver visto l'allieva tagliarsi una ciocca di capelli. 
In merito all'episodio, così come è stato descritto dai giornali come Il Secolo XIX e da Orizzonte scuola, il gruppo intende esprimere piena solidarieta' alla collega e proporre alcune riflessioni: 

1. la docente era presente in classe nel momento in cui la bambina in questione ha compiuto un gesto semplicemente non prevedile e non evitabile, dunque l'accusa di "mancato controllo" è infondata e ridicola; l'insegnante era presente in aula e faceva una cosa bizzarra: stava "insegnando”.
Questo verbo include una lunga serie di azioni come muoversi tra i banchi, scrivere, sbracciarsi per fare un esempio, mimare, leggere e una serie di azioni anche più pericolose come dare le spalle ai bambini per poter scrivere alla lavagna o volgere lo sguardo su quaderni da correggere. Queste strane azioni rientrano assolutamente nel nostro contratto di lavoro (per quanto riguarda i corsi di telepatia, lettura della mente e formule magiche che congelano il tempo un secondo prima che accada un incidente.. Si potrebbero organizzare.)

2. non si capisce per quale motivo la collega avrebbe dovuto avvertire con urgenza la famiglia, dal momento che la bambina non si è fatta male, non era in una situazione di pericolo, non manifestava particolare sofferenza fisica o psicologica. Se il docente dovesse interrompere la lezione per comunicare con le famiglie ogni volta che un bambino starnutisce o taglia male un foglio o bagna la cartella con la classica bottiglietta d'acqua avvitata male o gli esce un po' di sangue dal dito perché si mangia le unghie o perde a nascondino durante la ricreazione quanto tempo resterebbe per insegnare e per imparare? E’ da calcolare anche la pericolosità dei continui allontanamenti dall'aula per andare a telefonare, sappiamo tutti che la mancanza di personale sta creando gravi problemi in tal senso.

Come insegnanti sappiamo bene che questa bambina non ha compiuto un gesto così grave o irreparabile, che si è comportata come fanno tutti i bambini, per i quali un ciuffo di capelli è solo qualcosa che ricresce, una sbucciatura è un incidente di percorso tra loro, la penna bic è solo una cerbottana, la gomma qualcosa di morbido da bucherellare o tagliuzzare…

Grazie a Dio, i bambini sanno che non bisogna prendersi troppo sul serio e che alla grande maggioranza delle cose c'è sempre un buon rimedio. Dispiace sapere che la Dirigente Scolastica non ha saputo smorzare i toni e stare dalla parte della sua insegnante, dichiarando di non riuscire a credere che fosse successa una cosa così grave. Che succede in tutto il mondo con i bambini che a scuola giocherellano con le forbicine, piccole e a punta tonda. 
Gli amministratori e gli iscritti del gruppo "insegnanti".

Questa lettera è stata inviata alla scuola della docente interessata, e ad alcuni giornali online.
Ecco il primo che l'ha pubblicata: Orizzonte Scuola 

Una piccola storia, simbolo di un grande disagio e di una scuola sempre più alla deriva.

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